Cause

Le cause della distruzione delle cellule nervose produttrici di dopamina che causano la malattia di Parkinson non sono ancora note; tuttavia sono state avanzate varie ipotesi tra le quali prevalgono quella genetica, quella tossica e quella legata all’età.

Ipotesi genetica

Sono state individuate alcune rare mutazioni che coinvolgono i geni implicati nel funzionamento dei neuroni produttori di dopamina in grado di determinare direttamente la malattia.

Si stima che i familiari di persone affette da malattia di Parkinson presentino, rispetto alla popolazione generale, un rischio di sviluppare la patologia lievemente superiore.

Ipotesi tossica

Fattori di tipo ambientale che riguardano prevalentemente l’esposizione lavorativa ai pesticidi, alla trielina, ai metalli pesanti o la presenza di industrie chimiche sul territorio possono favorire l’insorgenza della malattia di Parkinson.

Ipotesi legata all’età

La malattia presenta un picco di insorgenza attorno ai sessant'anni, e nell'adulto sano la perdita di cellule e pigmento nella sostanza nera è maggiore proprio intorno al sessantesimo anno d'età. Viene meno così la protezione delle cellule contenenti dopamina e il cervello delle persone anziane è, inevitabilmente, più predisposto a sviluppare la malattia di Parkinson.